Ti sarà inviata una password tramite email.

In attesa di tornare all’Unieuro Arena per l’ultimo atto della stagione regolare, noi di Piazzale della Vittoria, abbiamo avuto il piacere di “incontrare” telefonicamente l’Assessore Daniele Mezzacapo (foto copertina tratta da ilrestodelcarlino.it, che ringraziamo), vice-sindaco di Forlì con deleghe, tra le altre, allo sport e alle politiche per la sicurezza per fare ulteriore chiarezza su quella che per molti sportivi forlivesi è considerata un po’ come una seconda casa.

Buongiorno Assessore, alla luce dell’accordo stipulato con la società riminese Stadium S.r.l. cosa cambia per il nostro PalaFiera – Unieuro Arena?

“Cambia solamente che avremo una struttura migliore e più appetibile. Mi piego, Stadium è una società che ha gestito per anni il palazzetto di Rimini portandovi grandi eventi e, in funzione di questi eventi che saranno di scena anche a Forlì, farà delle piccole modifiche al PalaFiera in termini di audio e di luci, montando anche un’americana che potrà essere utilizzata anche da chi usufruirà dell’impianto durante le manifestazioni sportive. Ovviamente tutto il circuito che Stadium porterà tra concerti, spettacoli e family show renderà il palazzetto ancora più appetibile per migliaia di persone non solo durante le partite, ma per tutta questa serie di manifestazioni che ho appena descritto”.

Rimanendo in tema di Unieuro Arena e di queste opere di intervento ed ammodernamento dell’impianto spieghiamo cos’è l’americana?

“L’americana è una struttura che viene montata dal soffitto pendendo verso il basso ed ha delle luci con teste mobili che sono l’ideale per rendere magica l’atmosfera durante i concerti e le esibizioni dei cantanti. In più il comune di Forlì, al di là delle strutture che saranno installate da Stadium, provvederà, già durante l’estate, a eseguire una serie di lavori molto importanti come la rimozione dei carichi pendenti (quei termosifoni che sono lì a soffitto da sempre) e la sostituzione delle attuali luci a incandescenza con delle luci a led a basso consumo che consentiranno anche quegli effetti scenici che nei palazzetti più importanti di Serie A1, e non solo, vengono poste in essere durante l’apertura delle partite creando degli effetti piacevoli per lo spettacolo stesso”.

Tra gli interventi si è parlato di convertire l’anello giallo in poltroncine numerate, cosa che ridurrebbe la capienza del nostro palazzetto. Non crede che sia un’operazione in controtendenza considerando che il primo scopo della struttura è quello di ospitare il basket di Serie A?

“No, non credo che sia un aspetto in controtendenza in termini negativi, nel senso che tecnicamente la capienza andrà a variare di poche centinaia di posti e andrà comunque a beneficio della qualità del servizio poiché ci saranno dei seggiolini che consentiranno ad ogni persona di avere il proprio posto numerato e poi permetterà di godere dello spettacolo in maniera più comoda. A tal proposito tengo a precisare che sarà anche rifatta tutta la numerazione e sarà più semplice individuare dove sedersi. Si partirà dalla curva per poi fare tutte le tribune sino alla curva retrostante al luogo dove verrà installato il palco che sarà anche quella della tifoseria ospite”.

Se ci sono un paio di nei, evidenziati per altro già da tempo, sono sicuramente la qualità audio che risulta non all’altezza e quella rete posta in curva sud. Lei cosa ne pensa?

“La qualità audio è pacifico che rappresenti effettivamente un problema, nel senso che quando il palazzetto è gremito l’impianto audio non è abbastanza potente per consentire un suono limpido, chiaro e gradevole. Questo perché all’epoca, quando fu realizzata l’opera, l’impianto fu calibrato su standard diversi. Il fatto che all’interno del PalaFiera si terranno spettacoli e concerti prevede anche l’installazione di un impianto audio a parte che potrà essere collegato all’impianto audio principale aumentando il volume di eventuali musiche o dello speaker durante gli incontri casalinghi. Per quanto riguarda la rete posta in curva sud trattasi di un obbligo di sicurezza che ci è stato richiesto di installare per evitare il lancio di oggetti. Abbiamo dovuto rispettare una prescrizione del Questore ed anche se poco gradevole, deve esserci. Posso dire che i prossimi sistemi di sicurezza saranno migliori e tenderanno a togliere quella rete che risulta anche fastidiosa ai fini della partita per chi ovviamente è dietro al canestro della curva sud. Stiamo valutando altri sistemi di sicurezza che impediscano il lancio di oggetti in campo ed altri accorgimenti che in futuro vorremmo apportare, anche perché noi contiamo di essere rieletti (ride) e di poter ragionare nel lungo periodo perché l’investimento è di 2.880.000 euro e con questa cifra si può fare tanto. Attenzione perché in più c’è la questione del “naming”. A breve ci sarà un bando, e gliela dico in anteprima, dove verrà aperta una procedura per trovare un nuovo sponsor per dare un nuovo nome al palazzetto che avrà durata quinquennale. Oggi si chiama Unieuro Arena in funzione di un accordo (scaduto) tra Pallacanestro Forlì 2.015 e Comune di Forlì e noi auspichiamo che ci possa essere qualcuno interessato, magari la stessa Unieuro, perché sarebbe bellissimo che un’azienda forlivese continuasse a dare il proprio nome all’impianto, ma sappiamo anche che il palazzetto ha un’importanza non da poco grazie all’arrivo di spettacoli e concerti oltre alle gesta della stessa squadra di pallacanestro che sta ottenendo grandissimi risultati con un numero di spettatori importante”.

Tra le sue deleghe spicca anche quella alle politiche per la sicurezza. Può spiegare al tifoso forlivese che cosa manca o cosa si può fare affinché partite di cartello come quelle con la Fortitudo, nelle quali non può e non dovrebbe mancare il contorno, non subiscano i divieti posti dall’Osservatorio?

“Dunque, proprio perché non ho la delega per la sicurezza, ma alle politiche per la sicurezza, che è una cosa sostanzialmente diversa, non posso sostituirmi a ciò che Prefetto, Questore, Colonnello dei Carabinieri o Guardia di Finanza stabiliscono. La sicurezza a cui lei fa riferimento nella domanda viene decisa dal Questore e dal Prefetto e infatti la Polizia Locale non si occupa dell’ordine pubblico in corrispondenza degli avvenimenti sportivi, cioè non esistono nuclei di Polizia Locale che fanno ordine pubblico. E’ sicuro che ogni volta che si gioca una partita e non c’è la tifoseria ospite o quando i tifosi di Forlì non possono andare in trasferta a sostenere la squadra è una sconfitta in generale per lo sport. Purtroppo la realtà è che oggi ci sono delle tifoserie cosiddette rivali e delle partite che vengono attenzionate in modo particolare, in cui gli stessi Prefetti o Questori delle varie città tendono ad evitare che si possano creare delle criticità in città o nei palazzetti. Purtroppo per Forlì c’è quel drammatico episodio che ancora ricordiamo nel quale la tifoseria bolognese entrò in conflitto con quella forlivese ed intervennero la Polizia di Stato con in Carabinieri per cercare di sedare la situazione, che tende sempre a far pendere la decisione verso il divieto di trasferta alle rispettive tifoserie”.

In uno sport italiano profondamente in crisi economica, la pallacanestro non fa eccezione. Prendendo il caso di Forlì, la società investe soldi per costruire squadre competitive ed offrire un prodotto spendibile che può in parte esser supportato dagli incassi dei match di cartello, ma se questi sono negati dalle restrizioni poste al tifo, come può una società sopravvivere?

“Questa è una bella domanda perché se il mondo dello sport è in crisi, ad eccezione del calcio ai massimi livelli dove gli sponsor investono e ci sono i diritti televisivi, e nella pallacanestro, sia in A1 dove ci sono squadre importanti, ma non ci sono volumi economici tali da fare grandi investimenti, sia in A2 dove i diritti televisivi si riducono a pochi spiccioli, non consentiamo ai palazzetti di gremirsi le società inevitabilmente vanno in difficoltà. Un Forlì-Bologna, un Forlì-Rimini o un Forlì-Ravenna per citarne solo alcuni, senza i tifosi ospiti rappresentano per la società un grosso danno economico. Noi come Comune possiamo fare e adottare tutte le mosse a sostegno della società, però mi rendo conto che possono non essere sufficienti perché alla fine queste sono società che hanno uno spirito imprenditoriale perché sono delle s.r.l. o comunque delle società che giocano in categorie professionistiche e quindi anche il Comune non può fare più di tanto per aiutarle”.

L’Unieuro Forlì si è guadagnata le Final Four di Coppa Italia a Roma alle quali parteciperà anche la Fortitudo. Siamo certi, come è giusto che sia, che i tifosi potranno partecipare all’evento. Alla luce di tutto questo, in qualità di Assessore con deleghe allo sport e alla sicurezza, può promettere agli appassionati di basket forlivesi che potranno tornare a godersi i derby, e non solo, con la presenza dei supporters avversari all’Unieuro Arena?

“Mi dispiace ma non lo posso promettere per le ragioni che spiegavo prima. Dipendesse dal sottoscritto Forlì-Bologna si disputerebbe col palazzetto gremito perché sarebbe uno spettacolo nello spettacolo, però mi rendo anche conto che non è facile garantire un servizio d’ordine così importante quando le tifoserie sono così rivali. Sono anche consapevole che in tutto questo va salvaguardata l’incolumità degli agenti perché vediamo spesso che per evitare che qualcuno si faccia male sono gli stessi agenti delle forze dell’ordine a farne le spese. Probabilmente in generale in Italia dovremmo fare uno step di crescita culturale da questo punto di vista per consentire a tutti di poter andare allo stadio o al palazzetto, famiglie comprese, senza reti e senza l’uso di barriere. Pertanto, concludendo, non posso promettere nulla, ma posso assicurare che ci impegneremo per far sì che si possa tornare a godere di quello spettacolo nello spettacolo che è un palazzetto gremito. A tal proposito una parte dei lavori di miglioria che apporteremo riguarderà l’ingresso dei tifosi ospiti e dei pullman che avverrà in totale sicurezza da un punto con reti alte 6 metri e la biglietteria sarà posta in esterno. Questi sono i requisiti minimi che vengono richiesti alle società per poter giocare in Serie A1..”.

Si ringrazia il vice-sindaco Daniele Mezzacapo per la disponibilità mostrata nel realizzare la presente intervista.