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Terminato il girone d’andata con la trasferta di Trieste, noi di Piazzale della Vittoria abbiamo voluto fare il punto della situazione e tracciare un primo bilancio di questo scorcio di stagione con coach Antimo Martino (foto copertina di Luca Tedeschi) già proiettato alla sfida di sabato sera quando, all’Unieuro Arena, arriverà la Benedetto XIV Cento per la 12^ giornata di Serie A2.

Buongiorno coach, domenica a Trieste siete stati bravi sino a 4′ dalla sirena salvo poi rovinare tutto con un passivo piuttosto pesante. È più deluso o arrabbiato?

“Direi arrabbiato perché, tranne l’inizio un po’ difficile, eravamo stati bravi a rientrare in partita e a restarci sino a 3’30” dalla fine, tra l’altro perdendo l’opportunità in alcuni momenti di mettere Trieste in difficoltà. Poi quando abbiamo preso il canestro di Candussi, quello del rimbalzone lungo del +6 o +7, la partita era probabilmente indirizzata, ma la reazione che abbiamo avuto dopo non va bene ed è il motivo per il quale sono arrabbiato. Bisogna giocare sempre con grande mentalità e mi dispiace aver perso una partita che se uno guarda solo il risultato finale ne trae un’immagine completamente sbagliata e questo l’ho fatto notare alla squadra perché pretendo che si giochi fino alla fine indipendentemente da quello che dice il risultato”.

Con domenica si è chiuso il girone di andata. Ci traccia un primo bilancio della sua seconda stagione alla guida dell’Unieuro?

“Sicuramente positivo perché penso che avremmo tutti firmato per un girone di andata con questo ritmo e con questa classifica. Adesso l’obiettivo sarà quello di continuare a lavorare con grande intensità e provare a ripetersi nel ritorno sapendo che non sarà facile perché la competitività di questo girone è molto alta e quindi non possiamo far altro che continuare a lavorare”.

Tre sconfitte in altrettanti scontri diretti e tutte in trasferta. È un campanellino d’allarme sulla tenuta mentale della squadra lontana da Forlì?

“Mah sinceramente direi nessun campanello d’allarme. Alla fine abbiamo perso su tre campi dove penso ci possa stare che arrivi una sconfitta. Sicuramente in alcuni momenti all’interno di queste tre partite dovevamo e potevamo fare meglio, però credo che tutto questo faccia parte di un processo di crescita e quindi non è una cosa che mi sorprende, né che mi preoccupa più di tanto”.

Spesso nei finali punto a punto ha adottato quintetti senza il centro titolare, con Johnson da cinque e Pollone e/o Radonjic da quattro. Zilli e Pascolo non sembrano offrire il contributo che ci si aspetterebbe. Esiste un problema lunghi?

“Innanzitutto tengo a fare prima una premessa. L’opzione di Johnson da cinque, ruolo che già ricoprì a Verona nella fase decisiva dei playoff promozione, è stata comunque pensata in fase di costruzione della squadra rispecchiando un po’ quello che facevamo l’anno scorso quando giocavamo con quintetti piccoli con Adrian da finto cinque e Tosho da quattro. Detto questo, oggi sicuramente l’assetto, chiamiamolo small ball, ci ha dato qualche garanzia in più. Però sono il primo a sapere che lo stesso ha forza ed efficacia se utilizzato come risorsa tattica in alcuni momenti delle partite, non può rappresentare la regolarità. Spetterà al sottoscritto e al mio staff trovare i giusti equilibri coinvolgendo Dada e Zilli che sono, tra l’altro, due ragazzi fantastici, due professionisti seri e quindi starà a noi trovare nel corso della stagione equilibrio ed efficacia anche ad assetti diversi e starà poi a loro farsi trovare pronti”.

È cosa nota che lei non ami parlare dei singoli, ma preferisce il concetto di squadra. Però due parole su Xavier Johnson, che dopo un inizio difficile pare essersi preso la scena, vogliamo spenderle?

“Diciamo che sicuramente è cresciuto ed è quello che ci aspettavamo. Detto questo passerei alla domanda successiva.. (ride)”.

Sabato contro Cento inizia il girone di ritorno. Dopo aver affrontato tutte le avversarie del girone rosso qual è la sua griglia e come colloca la Pallacanestro Forlì?

“Parlando del nostro girone, sicuramente Udine, Trieste e Verona, al di là della classifica attuale, dimostrano un potenziale notevole in linea con le aspettative iniziali. Noi credo sia importante che ci concentriamo sul lavoro quotidiano, senza avere l’assillo della classifica perché, come lo scorso anno, non dobbiamo dimenticare che abbiamo costruito un roster che ha l’obiettivo di crescere nel corso della stagione, sia individualmente che come squadra per provare ad inserirsi in quel gruppo di squadre di vertice che puntano alla promozione. Sappiamo che il livello è molto alto e che si è alzato rispetto allo scorso anno, sappiamo che non sarà semplice, però lavoriamo quotidianamente per quello”.

In una recente intervista rilasciata ai nostri microfoni il GM Renato Pasquali ha parlato di fase di stallo relativamente al suo rinnovo per situazioni non dipendenti dalla Pallacanestro Forlì. I tifosi sono preoccupati. Si sente di poterli tranquillizzare in vista della prossima stagione?

“Il mio rapporto con il club e più nello specifico con Renato Pasquali e con il Presidente, con cui chiaramente ho contatti più quotidiani rispetto agli altri componenti del club, si basa su un rapporto di grande stima reciproca. Mancano ancora tanti mesi alla fine e non credo che in questo momento della stagione, iniziata da poco anche se la sensazione è che si giochi già da diversi mesi visto il numero altissimo di partite disputate, sia una priorità. Arriverà il momento per parlare tranquillamente del futuro più avanti”.

Siamo in chiusura e allora ci dica cosa ha dato Forlì ad Antimo Martino e cosa invece Antimo Martino sente di aver portato a Forlì?

“Innanzitutto Forlì mi ha fatto sentire importante perché mi ha voluto fortemente e mi ha dato da subito grande fiducia dandomi la possibilità di impostare il lavoro, di poter mettere le mie idee nella costruzione della squadra, anche se ci tengo a sottolineare che il tutto è sempre condiviso con il club e nasce da un confronto continuo che abbiamo su ogni aspetto. Dai tifosi poi ho ricevuto tanto affetto e questo mi rende orgoglioso. Per quanto mi riguarda, invece, credo di aver portato il mio entusiasmo, la mia energia che ho sempre cercato di mettere in tutte le mie esperienze lavorative. Quotidianamente sto cercando di trasferire una mentalità vincente che è l’unico mezzo affinché possa esserci una crescita costante ed il fatto di essere esigente su tutti gli aspetti, anche quelli che possono sembrare meno importanti, penso possa rappresentare uno step di crescita. Anche il fatto di aver insistito per l’inserimento di alcune figure all’interno dello staff credo sia un altro aspetto fondamentale se si vuole fare un salto di qualità e provare a ottenere risultati importanti”.

Si ringraziano la Pallacanestro Forlì 2.015 e coach Antimo Martino per la disponibilità nel realizzare la presente intervista.