Virtus, Fortitudo e (forse) pure la Pallacanestro Reggiana. È la situazione che potrebbe trovarsi a ‘vivere’ la città di Bologna da settembre, quando cioè potrebbero esserci ben tre compagini di massima serie a disputare il campionato 2020/21 all’ombra delle due Torri. Già, perché in casa Reggio Emilia (che ha di recente cambiato proprietà, con l’ingresso di quattro nuovi soci al fianco di patron Landi), nelle ultime settimane, si aperta l’ipotesi di una stagione lontano da ‘casa’, lontano dal PalaBigi.
Uno scenario tutt’altro che improbabile, con una duplice motivazione di fondo. Innanzitutto, la capienza dello stesso catino reggiano (attualmente fissata a quota 4.530 spettatori), in virtù della normativa stringente causa Covid-19 che sarà varata nel corso dell’estate, non consentirà certamente un grande afflusso di tifosi al palasport. La capienza dei vari impianti sarà infatti quantomeno dimezzata, se non ridotta ancor più drasticamente nel caso del PalaBigi, considerandone la ‘morfologia’. Inoltre, si approfitterebbe della situazione contingente per effettuare una serie di lavori di restyling già programmati sulla stessa struttura, dopo l’intervento già concluso nel 2016.
Insomma, l’idea di disputare un’intera stagione a Bologna, con un supporto (chissà) maggiore del proprio pubblico, fa gola alla dirigenza biancorossa e sta prendendo quota. A quel punto, Reggio Emilia potrebbe scegliere se giocare all’Unipol Arena a Casalecchio oppure al PalaDozza. Nel primo caso dovrebbe alternarsi ogni giornata con la Fortitudo, che per il prossimo campionato ha già deciso di abbandonare una tantum piazzale Azzarita (anche in questo caso per ovvi motivi legati al pubblico). La Virtus, invece, dopo l’esperimento dello scorso anno, tornerà stabilmente in Fiera, dove nelle prossime settimane verrà allestito un padiglione ad hoc per ospitare tutti gli incontri di campionato della squadra di Sasha Djordjevic.